METAMORFOSI Concept dell’opera Dedicata ad Angelo D’Arrigo, Metamorfosi era il nome di un suo ambizioso progetto: volare con i grandi uccelli veleggiatori e studiarne le tecniche di volo.L’elemento elicoidale, che ricorda il DNA, emerge da un mosaico dai riflessi d’acqua -sostanza generatrice di vita- e culmina con ali ibride tra biologiche e tecnologiche. Queste traggono spunto dalla struttura dell’ala leonardesca, alla quale D’Arrigo stesso si è ispirato per realizzare il suo velivolo “piuma” e con il loro andamento asimmetrico ricordano le ali insicure dei condor nei loro primi voli. Le nervature in acciaio delle ali e le piume trasparenti riprendono strutturalmente i materiali della facciata dell’aeroporto antistante, con la variante della linea curva che sottolinea il mutamento dinamico, in una fusione armonica con l’ambiente circostante. La goccia appesa al centro offre una duplice lettura: rappresenta Angelo D’Arrigo all’interno del suo velivolo ed al tempo stesso ricorda che la vita dell’uomo, che sfida la forza della natura, è appesa ad un filo. La cromatura a specchio della goccia rifletterà i volti di coloro che si soffermeranno a vedere l’opera, partecipi e coinvolti anch’essi della metamorfosi in atto. La base dell’opera è di forma ovale, per ricordare il nido, la nascita, l’uovo di condor che Angelo D’Arrigo ha accudito. Sul basamento alcuni scritti su D’Arrigo ne illustrano la vita e le imprese. Tecnica e Materiali L’opera è stata ideata tenendo presente che dovrà avere caratteristiche di resistenza e durevolezza, comportare poca manutenzione e non costituire nessun genere di pericolo.Sono stati eseguiti pertanto, dei calcoli ingegneristici preliminari sulla struttura, sia per quanto riguarda il comportamento all’azione sismica e al vento dei singoli elementi della struttura, sia le dovute verifiche a ribaltamento di tutta la struttura. I materiali sono stati pensati in ragione della loro durevolezza all’usura del tempo (calcestruzzo e acciaio inox) e del loro comportamento riguardante la sicurezza (policarbonato). I materiali impiegati per l’opera sono: calcestruzzo, acciaio, pasta vitrea o ceramica, policarbonato e gomma neoprenica. Descrizione della struttura L’opera è pensata in acciaio satinato, costituita da un involucro in pannelli di acciaio che forma i due elementi elicoidali che si intrecciano.All’interno la struttura portante è costituita da tubolari in acciaio fissati tramite piastre ad un basamento in calcestruzzo armato. Il basamento sarà realizzato in calcestruzzo Rck 300 aventi dimensioni pari 6.00ml x 1.50ml circa, per una superficie di 9mq e un altezza di cm 30 determinando così un peso complessivo di circa 6.700 Kg. Esso è armato con una doppia rete elettrosaldata affinché il peso della scultura in acciaio soprastante venga ripartito in maniera uniforme su tutta l’area in cui insiste. Gli elementi elicoidali che si dipartono dal basamento, avranno una armatura interna costituita da un tubolare di diametro pari a 300mm per lo spessore di 5,4mm, che diminuiranno di sezione verso l’alto, a cui saranno saldati dei piatti in acciaio dello spessore di 10mm per fissare i pannelli di lamiera inox satinata dello spessore di 1,5mm che formeranno l’involucro esterno. vedi allegato 1 Tale involucro potrà essere realizzato anche in vetroresina laccata. La struttura interna in acciaio, verrà fissata al basamento per mezzo di piastre con tirafondi di diametro 18mm, posizionate in modo simmetrico rispetto all’asse mediano del basamento. Le piastre in acciaio avranno dimensioni pari a 520mm x 520mm per lo spessore di 18mm. a cui verranno saldati i tubolari, fissati al loro attacco con nervature di irrigidimento dello spessore di 10mm. vedi allegato 2 Le ali saranno costituiti da tubolari di sezione ridotta (50mm) a cui verranno fissate le piume in policarbonato (con caratteristiche di infrangibilità) e ammortizzate al loro attacco con la struttura per mezzo di cuscinetti in neoprene al fine di renderle flessibili al vento ed evitarne la rottura. Sull’alzata della base in cemento saranno applicate delle lastre in pietra lavica raffiguranti la silouet di D’Arrigo, sovrastate da una lamina di policarbonato istoriata, mentre la superficie superiore di rifinitura è un mosaico in pasta vitrea o ceramica. L’opera è dotata di illuminazione dal basso verso l’alto per mezzo di una serie di corpi illuminanti a fascio asimmetrico e direzionabili, collocati lungo l’asse longitudinale della base. Il peso della struttura in tubolari in acciaio, compreso il rivestimento in pannelli di lamiera e le ali, sarà di circa 1.200 Kg, che sommato al peso del basamento in calcestruzzo che insiste su una superficie di 9mq, determina un peso complessivo di circa 7.900 Kg, ovvero di circa 875Kg/mq e dunque inferiore ai 1.000Kg/mq totali previsti come limite di peso. Coco Orazio 2008 Si ringrazia l'Architetto Antonio Carcione per la consulenza ed i disegni dello schema strutturale |